domenica 21 gennaio 2018

#Lifeinpills: Passioni e trovare il proprio posto nel mondo.

La passione è quel punto di arrivo, quella meta a cui tutti aspirano.
Quando la trovi, ti senti semplicemente il padrone del mondo, o, almeno, della tua vita. 
Perché? Perché ti senti vivo, senti di aver trovato davvero il tuo posto nel mondo. 
Se lo fai per lavoro, per hobby, non importa, l'importante è che ami quello che fai. 
Il problema è che non sempre la passione coincide con la "vocazione", ovvero quello per cui siamo realmente portati. Questo causa un'infinità di stress e insoddisfazione. 
Beh, è difficile trovare la passione che coincida con la vocazione.
Allora come si fa? 
Come si fa a trovare  un lavoro che coincida con la nostra passione e con la nostra vocazione soprattutto?

Secondo me le parole chiave sono conoscersi sperimentare. La vita è fatta di sbagli, di strafalcioni, di cadute anche pesanti, ma siamo tutti d'accordo sul fatto che da queste esperienze si può imparare qualcosa. 
Partiamo con l'individuare due categorie.
La prima categoria è di coloro che pensano di non avere nessuna vocazione, nessun amore particolare per qualcosa. Per tale categoria il percorso è leggermente più tortuoso, perché prima devono letteralmente viaggiare dentro sé stessi e conoscersi a fondo prima di provare qualsiasi cosa. Per intenderci, non basta dire mi piace il flauto, lo compro e lo suono. 
Bisogna partire dalle domande semplici:
-Cosa mi rende felice?
-Cosa mi fa sentire realizzato?
-Cosa so fare meglio degli altri?

La seconda categoria, a cui appartengo io stessa, è quella di coloro che hanno talmente tante passioni, o sono multitasking, ovvero sanno fare discretamente diverse cose che la confusione che si crea è maggiore  a quella della prima categoria di persone. Questo crea un blocco che non rende facile capire in cosa siamo più portati. Diventi uno come tanti altri.
In questo caso le domande di prima valgono anche per questa categoria.

Dedicare tempo a sé stessi è la prima cosa per capire cosa si ama realmente. Fare ciò che dicono gli altri non ci renderà mai felici, fare ciò che non fa parte di noi, ancora peggio. Ascoltare i nostri istinti a volte non è una scelta sbagliata. 
Dovremmo dare una possibilità a un colloquio con la nostra persona. Non parlarci con severità, ma con comprensione. Come con un amico.
D'altronde, chi meglio di noi sa come bisogna trattarci?
Impariamo a scoprire chi siamo, accettando le nostre debolezze e stilare, anche per iscritto, i nostri punti di forza.
Quali sono le tue competenze già acquisite? Quali quelle che devi migliorare? Quali sono i tuoi ideali? E i tuoi sogni? 
Gli ideali e i sogni sono l'arma migliore contro la paura.
Dopo aver capito quello che ci fa felice, si prova, si riprova, ci si impegna, si sperimenta. Stare seduti a pensarci di sicuro non aiuta. Se non è quello che ci aspettavamo si va avanti e si procede ripartendo con tutti i passaggi precedenti. Evidentemente su qualcosa non siamo stati sinceri con noi stessi. 
Tutto parte da noi. 


Siamo nati per essere qualcosa. 


Siamo fatti per fare qualcosa di più.

 Nessuno nasce per non dare contributo in questo mondo. Se ti lasci sopraffare dal mondo e le sue difficoltà, allora la colpa è tua. Dare un senso alla tua vita è il lavoro più difficile del mondo.
Tu, lettore, lo stai facendo?


A volte le nostre vite devono essere completamente scosse, cambiate e risistemate per collocarci nel posto per cui siamo stati fatti.

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