lunedì 29 gennaio 2018

8 modi per vivere in maniera SEMPLICE

Ascoltavo questa mentre scrivevo questo articolo

Cosa intendo per vivere in modo semplice?
Di sicuro non intendo vivere rinunciando a tutto. Secondo me, vivere semplicemente significa amare le cose semplici, quotidiane. Amare le piccole cose porta a non cercare il troppo che stroppia, a non circondarsi di cose materiali che non ci portano sicuramente alla felicità. Aiuta a vedere la bellezza anche dell'azioni quotidiane e dei pochi oggetti che ci servono per vivere una vita normale.



1 regola: Disfarsi del superfluo.
Avete mai sentito parlare di decluttering? Si tratta di un metodo di riordine in casa, che consiste nel liberarsi periodicamente degli oggetti che non ci servono più; serve per guadagnare spazio in casa, ma anche a fare ordine nella testa infatti, diciamocelo, l'ordine dell'ambiente in cui viviamo porta a una serenità mentale unica.
Non bisogna per forza buttare tutto, ci sono delle alternative quali:
-donare ai meno fortunati, tramite associazioni e parrocchie;
-vendere e, quindi, guadagnarci qualche soldo. Su internet ci sono diverse alternative, gruppi su facebook, o applicazioni sul cellulare.


2 regola: Comprare oggetti che durano nel tempo.
Accumulare tanti oggetti inutili non serve a nulla. Spendere poco per avere più oggetti neanche. 
Avere meno cose porta non solo ad amarle di più e ad affezionarci ad esse, ma anche a comprarne di meno. Psicologicamente ci rendiamo conto, avendo di meno, che le cose che abbiamo sono quelle che realmente ci servono. Avere tante cose ci porta a una condizione di eterna insoddisfazione. 

Effetti: risparmi tanti, tanti soldi.





3 regola: Vivere in maniera essenziale.
In questo caso, mi riferisco agli impegni. Personalmente, ho sempre voglia di riempirmi l'agenda oltre le sue possibilità di spazio, ma mi sono abituata a darmi un massimo di cose da fare, a seconda del tempo a disposizione e in base alle commissioni che si devono fare. Un consiglio è tenere un'agenda per avere un supporto fisico dove annotare le cose più importanti da fare e, se la lista è troppo lunga, accorciarla, perché fare troppe cose porterà a non eseguire bene quello che abbiamo programmato. 

Effetti: avere meno impegni aiuta a sentirsi più liberi e leggeri e hai più tempo per rilassarti.




4 regola: Collegata alla precedente: fare ciò che si ama.
Alle cose che si devono fare per forza, impegni vari, come il lavoro, lo studio, le commissioni in generale, è bene aggiungere sempre le cose che si ama fare, costruirsi uno spazio per sé stessi e, eventualmente, dire di no quando qualcosa non ci va. 
Se non ci va di uscire una sera con gli amici, perché preferiamo stare a casa a vedere un film, è giusto concedersi di dire di no qualche volta.

Effetti: otterrai una vita con meno stress e meno incasinata.





5 regola: Avere una routine.
Avere una routine non è un'attività noiosa se la si vede dalla giusta prospettiva. Avere una routine ci aiuta a considerare meno pesanti le azioni come: fare il letto la mattina, pulire i nostri spazi, o, nel caso delle ragazze,struccarsi. I primi tempi sarà più pesante, ma pian piano diventano dei gesti sì meccanici, ma anche utili e positivi per la nostra vita. Li faremo con meno fatica e di sicuro possono solo portare aspetti positivi al nostro corpo e alla nostra mente.

6 regola: Non sprecare il TEMPO.
Il tempo è prezioso e distrarci mentre facciamo qualcosa di importante non è altro che uno spreco.
Quando siamo fuori con gli amici, non stiamo sempre al cellulare, ma godiamoci il tempo insieme a loro.
Quando siamo a lavoro o studiamo, concentriamoci.
Quando facciamo qualsiasi attività, concentriamoci




7 regola: Costruirsi un guardaroba a capsula.
Per chi non conoscesse l'espressione, si riferisce a un guardaroba costruito in modo da non avere sempre troppi vestiti e mai nulla da mettere. Significa comprare vestiti di qualità, con molti pezzi minimal, ovvero di colori neutri e con meno fantasie possibili, da poter combinare ai pezzi più particolari e fantasiosi. Dovrebbero essere capi che riescono a combinarsi insieme il più possibile e soprattutto che ci piace come ci stanno indossati, in base alla nostra corporatura. Non compriamo vestiti troppo stretti, troppo larghi, che mettiamo una volta e poi mai più.



8 regola: Emozionarsi con le piccole cose. 
Davanti a una foto, davanti a un paesaggio, ricevendo cose semplici, un bacio, una gentilezza, ascoltando una canzone.


Foto scattata quest'inverno durante un viaggio in pullman.



domenica 21 gennaio 2018

#Lifeinpills: Passioni e trovare il proprio posto nel mondo.

La passione è quel punto di arrivo, quella meta a cui tutti aspirano.
Quando la trovi, ti senti semplicemente il padrone del mondo, o, almeno, della tua vita. 
Perché? Perché ti senti vivo, senti di aver trovato davvero il tuo posto nel mondo. 
Se lo fai per lavoro, per hobby, non importa, l'importante è che ami quello che fai. 
Il problema è che non sempre la passione coincide con la "vocazione", ovvero quello per cui siamo realmente portati. Questo causa un'infinità di stress e insoddisfazione. 
Beh, è difficile trovare la passione che coincida con la vocazione.
Allora come si fa? 
Come si fa a trovare  un lavoro che coincida con la nostra passione e con la nostra vocazione soprattutto?

Secondo me le parole chiave sono conoscersi sperimentare. La vita è fatta di sbagli, di strafalcioni, di cadute anche pesanti, ma siamo tutti d'accordo sul fatto che da queste esperienze si può imparare qualcosa. 
Partiamo con l'individuare due categorie.
La prima categoria è di coloro che pensano di non avere nessuna vocazione, nessun amore particolare per qualcosa. Per tale categoria il percorso è leggermente più tortuoso, perché prima devono letteralmente viaggiare dentro sé stessi e conoscersi a fondo prima di provare qualsiasi cosa. Per intenderci, non basta dire mi piace il flauto, lo compro e lo suono. 
Bisogna partire dalle domande semplici:
-Cosa mi rende felice?
-Cosa mi fa sentire realizzato?
-Cosa so fare meglio degli altri?

La seconda categoria, a cui appartengo io stessa, è quella di coloro che hanno talmente tante passioni, o sono multitasking, ovvero sanno fare discretamente diverse cose che la confusione che si crea è maggiore  a quella della prima categoria di persone. Questo crea un blocco che non rende facile capire in cosa siamo più portati. Diventi uno come tanti altri.
In questo caso le domande di prima valgono anche per questa categoria.

Dedicare tempo a sé stessi è la prima cosa per capire cosa si ama realmente. Fare ciò che dicono gli altri non ci renderà mai felici, fare ciò che non fa parte di noi, ancora peggio. Ascoltare i nostri istinti a volte non è una scelta sbagliata. 
Dovremmo dare una possibilità a un colloquio con la nostra persona. Non parlarci con severità, ma con comprensione. Come con un amico.
D'altronde, chi meglio di noi sa come bisogna trattarci?
Impariamo a scoprire chi siamo, accettando le nostre debolezze e stilare, anche per iscritto, i nostri punti di forza.
Quali sono le tue competenze già acquisite? Quali quelle che devi migliorare? Quali sono i tuoi ideali? E i tuoi sogni? 
Gli ideali e i sogni sono l'arma migliore contro la paura.
Dopo aver capito quello che ci fa felice, si prova, si riprova, ci si impegna, si sperimenta. Stare seduti a pensarci di sicuro non aiuta. Se non è quello che ci aspettavamo si va avanti e si procede ripartendo con tutti i passaggi precedenti. Evidentemente su qualcosa non siamo stati sinceri con noi stessi. 
Tutto parte da noi. 


Siamo nati per essere qualcosa. 


Siamo fatti per fare qualcosa di più.

 Nessuno nasce per non dare contributo in questo mondo. Se ti lasci sopraffare dal mondo e le sue difficoltà, allora la colpa è tua. Dare un senso alla tua vita è il lavoro più difficile del mondo.
Tu, lettore, lo stai facendo?


A volte le nostre vite devono essere completamente scosse, cambiate e risistemate per collocarci nel posto per cui siamo stati fatti.

domenica 14 gennaio 2018

#lfeinpills: PARLARE A CUORE APERTO

Ho pensato a cosa serve un blog.
Ne ho parlato oggi con un mio amico, che per caso ha scoperto questo mio blog abbandonato.
E ho pensato: perché l'ho abbandonato? Perché non ci trovavo il senso, o meglio, avevo perso la direzione.
Pensavo che un blog dovesse avere necessariamente un argomento principale. Consideravo essenziale che un sito dovesse seguire un ordine, dovesse rispecchiare quello che siamo maggiormente, ma non posso limitare quello che sono a delle ''recensioni di film''. Non posso scegliere di parlare solo di un topic, perché significherebbe circoscrivermi in qualcosa, recintarmi. 
La vita è crescita e cambiamento.
Forse ho troppe passioni o, forse, troppe cose di cui parlare. Forse pensavo che seguire un modello, o avere un progetto preciso mi avrebbe portato a qualcosa di concreto e inaspettato. Conclusione? Ho preferito non dover scegliere e ho lasciato perdere. 
Ho perso il vero obiettivo iniziale: fare vedere il mondo attraverso i miei occhi. Ma il mio mondo non può essere circoscritto in una sola delle passioni di cui mi piace parlare, come può essere, ad esempio, scrivere i miei finali delle mie serie tv preferite.

Questo mio amico con due note vocali da 40 secondi su what's app mi ha fatto capire che quello che conta non è che abbia un senso o un'organizzazione statica quello che scrivo nel mio blog, ma il mio modo di vedere il mondo. 
E come potevo iniziare se non parlando a cuore aperto?


Parlare a cuore aperto è sempre l'inizio di qualcosa. Non sei d'accordo, lettore?